Il punto di saturazione - 1° puntata

Magari fosse un nuovo racconto, frutto della fantasia, invece è l'unica cosa di cui ho, al momento, voglia/bisogno di parlare, il protagonista sono io, che racconto giorni particolari...

Ci sono quasi, sono vicino al limite di rottura, non c'è rimasto più tanto come margine di tolleranza, ho bisogno che, nel più breve tempo possibile, compatibilmente con il ritorno ad un accettabile stato di salute generale, il mio cuore lasci questo edificio, troppo tempo, a più riprese, lo abbiamo trascorso qui, invece di viverlo insieme tra le mura domestiche.

Sembra che tutto sia finito, le sorprese e gli effetti speciali terminati, il viso sta riprendendo la forma regolare ed i lineamenti, da tirati e sofferenti, sono distesi e rilassanti, è tangibile il netto miglioramento.

Voglio sentire solo quelle tre frasi, "via il catetere" (ora), "si può mangiare" (ora), "dimissioni" (martedì?!?), perché sono logoro, stanco, provato nell'animo da tutta una situazione che non doveva manifestarsi, che non doveva materializzarsi, invece è ormai un mese che ci è sparito il sorriso, ed in aggiunta a tutta questa serie di problemi se ne è aggiunto uno, tutto particolare e a se stante....

Giovedì scorso venne ricoverata d'urgenza, con una procedura ultra-rapida, condizioni generali preoccupanti, con quadro clinico incerto, su questa base molto drammatica si innesto' un fatto allucinante.....

La mia mente non è a posto, non ricordo tutti i fotogrammi di quei maledetti minuti, ma mi ritrovai nella corsia della clinica, la mia compagna dentro la stanza chiusa, con 4 infermiere, sapevo, ma non rammento il perché, che lei aveva già un catetere venoso, stavano cercando di mettergniene un altro, quando lei ha incominciato a lanciare urli strazianti....

"Basta, basta, lasciatemi stare, aiuto, basta, non ce la faccio, mi fai male, aiuto, non lo sopporto più, lasciami stare, mi fa male l'ago, ti prego, aiuto...."

20, 30 secondi di questi lamenti angoscianti e agghiaccianti, ero nel panico e nella disperazione più assoluta, non sapevo cosa fare, se entravo nella stanza avrei certamente disintegrato tutte le 4 infermiere presenti, rimanere lì non era possibile, dovevo agire, sentii dei passi, il chirurgo che l'aveva operata.

"Presto, V......., entra, entra, corri, perché se ero io faccio una strage, cazzo, fermale, fermale perché non di può sentire più una cosa simile, l'hai ricoverata, vai avanti con un catetere solo, carica tutto lì!!!!!"

Il medico si fiondò nella stanza, subito un'infermiera uscì, e mentre usciva la seconda entrai, fulminandola con lo sguardo, andai dalla parte opposta del letto incrociando le braccia, fissando in maniera minacciosa l'aguzzina perversa, che stava incerottando la mia compagna....

Continua

Foto di mia proprietà, scattata con il mio smartphone

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