Il motore di tutto | Steem Gratitude Challenge

Non mi sono mai realmente esposto sui motivi che mi hanno portato ad abbandonare un business di relativo successo online ai suoi inizi, nel pieno dell'esplosione esponenziale per una nicchia di 1 milione di persone mondiali.

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Foto d'autore



Ringrazio quindi @theycallmedan per lo spunto ad aprirsi un pò di più con la propria utenza e soprattutto a fare un'introspettiva personale sul perchè ho iniziato e sul perchè, oggi, continuo senza sosta a metterci impegno e dedizione, in un ambiente quasi ormai deserto principalmente solo a causa dei prezzi (condizione comunque momentanea).

Come ho scoperto Steem?



Per rispondere a questa domanda bisogna andare più indietro nel tempo, Steem nasce nel 2016 ma è da un bel pò di anni in realtà che mi ritrovo in una sorta di "crisi esistenziale", non parlo del lato psicologico negativo, ma fin dai tempi del liceo, la domanda che mi martella nella testa è ma che senso ha passare le mie giornate sui binari?

Avevo circa 15 anni quando per la prima volta ho iniziato a capire che qualcosa era sbagliato in ciò che stavo facendo, anzi, più che sbagliato, non mi sembrava normale un simile replay delle proprie giornate.

A quell'età inoltre, ero un ragazzo particolarmente introverso e solo, fondamentalmente a causa del fatto che non mi sentivo bene fisicamente con me stesso per problemi che alla fine poi tutti tendono ad avere (acne, apparecchio), solo che chiaramente nell'età dello sviluppo, appaiono come la fine delle relazioni umane.

Mi sono rifugiato sui videogiochi per un bel pò di anni della mia adolescenza, ancor'oggi è una mia passione viscerale, ma ormai a causa degli impegni di lavoro, ho dovuto tirare il freno e, dalle giornate intere passate davanti allo schermo del PC, mi sono ritrovato a sfruttare quei pochi momenti liberi su Nintendo Switch e 3DS.

A quei tempi inoltre ci fu il boom degli YouTuber e YouTube in generale, dedicato ai videogiochi.

Seguivo assiduamente un personaggio controverso di nome Zeb89.

Arrivò un periodo in cui Zeb89 si mise a fare video su argomenti nerd esterni però ai videogiochi, ed ecco che un giorno, parlando del Dark Web, accenna Bitcoin, lui nel video la chiamò: La moneta dei criminali.

Lo ricordo perfettamente come fosse ieri, credo fosse l'anno 2015, quando iniziai ad interessarmi di criptovalute.

Il primo quesito che mi balzò in testa in risposta alla famosa frase denigratoria di Zeb, fu come sia possibile che ci si possa scambiare valore su internet senza che nessuno possa fermarti e soprattutto chi è che accetta qualcosa di diverso dall'Euro? Creato da chi?

Non è mai stato un mio interesse sapere se potevo "fare i soldoni", a quei tempi non avevo neppure ancora un contratto fisso quindi mi capitava di passare mesi interi disoccupato e attaccato al PC, spolpando ogni singolo argomento crypto correlato fino al nocciolo.

Iniziò così il mio grande viaggio nella tana del bianconiglio.

Uno dei primi problemi che riscontrai con quelle prime frazioni di Bitcoin che usavo, è che il sistema è troppo lento per poter pensare di usarlo su larga scala.

Nei primi giorni dopo la scoperta di Bitcoin mi misi anche a minare con il PC, ovviamente senza successo, ma penso ci siamo passati tutti.

Anche in quel caso, mi resi subito conto dell'enorme quantità di energia sprecata per ottenere qualche milionesima frazione di Bitcoin, considerandola insostenibile e soprattutto troppo concentrata nelle mani di chi ha a disposizione i capitali per l'hardware.

Arriviamo poi al 2016, dove Ethereum aveva già iniziato ad attirare attenzioni per la sua possibilità di usare il codice di Bitcoin principalmente per gli smart scripts, oltre ad essere anch'esso una moneta digitale, i problemi che però riscontrai con Bitcoin furono gli stessi che affliggevano Ethereum.

Ed ecco che dal nulla totale ad un certo punto spunta una criptovaluta che fa subito a gara con Ethereum nel marketcap, parlo ovviamente del caro Steem.

Lessi il whitepaper, visitai steemit.com principalmente su consiglio di @dollarvigilante ma, forse a causa dei payout esagerati, inizialmente lasciai correre.

Ero fondamentalmente convinto pure io Steemit = Steem agli inizi.

Grande errore, non sono riuscito a vederci subito il potenziale, fino a che non venne annunciato Dtube.

Ero nel pieno della creazione di un'identità online nel campo del fitness, ma ero stanco di dover sponsorizzare prodotti nei quali non credevo manco io, codici sconto...tutto per riuscire a finanziare la mia espansione perchè YouTube si prendeva il 60% del mio utile e del restante 40% lo stato italiano ne voleva un altro 50%.

Fare lo YouTuber come lavoro è ormai qualcosa destinato a morire lentamente, chiaro che molti super famosi fanno bei numeri in termini monetari, ma se considerato quanto valore si perde per strada per un contenuto che tu stesso produci, non ci sto mi dispiace.

Troppi middlemen, un pò come succede per i lavoratori, colui che dovrebbe essere compensato di più, riceve di meno senza poter controbattere, il prezzo della centralizzazione.

Ecco che con la nascita di Dtube ho capito che Steem, non era solo Steemit, che chiunque poteva creare qualcosa sulla blockchain.

Iscrizione istantanea, 12 Settembre 2017, negli stessi giorni del lancio di Dtube.

Credevo di aver trovato il sistema perfetto per creare un social media network e ne sono ancora più convinto oggi, anche se tutti i miei video si inchiodano a causa della tecnologia IPFS sottostante ancora in fase di incubazione.

Visione e gratitudine a Steem



Come dico spesso se Bitcoin è la moneta del futuro, allora Steem è il social network del futuro.

Essere padroni del proprio denaro è qualcosa che ho capito grazie a Bitcoin, non avrei mai pensato al vero funzionamento del denaro se non fosse stato per BTC e non avrei mai scoperto i meccanismi legati fra valore di un asset e la sua scarsità.

Oltre al lato monetario, che su Steem c'è ma è secondario, essere padroni della propria attività online in un'era dove i giganti del web e del social media, capitalizzano su messaggi privati, like, commenti e condivisione di contenuti è qualcosa di enormemente importante.

Tutta la storia del mio account racchiude ogni mia singola interazione online sul network, ed è già pubblico, nessuno può capitalizzarci se non lo stesso individuo.

STEEM ha i suoi alti e bassi, come Bitcoin e sarà sempre così fino a che non diventa d'uso comune, ma ciò che si propone va ben oltre un semplice social network, la libertà di parola.

Capire quanto sia importante avere la possibilità di essere ascoltati nell'era della disinformazione e del ban da parte di enti d'informazione centralizzati non appena la propria visione differisce dalla narrativa è il vero motore di Steem, qualcosa che non in molti ancora hanno compreso, ma che lo faranno.

Devo molto a Steem, è un'ancora di salvezza nella deriva dell'informazione, ho conosciuto molti liberi pensatori in questi 22 mesi di permanenza, capita raramente che dopo aver letto un articolo su Steem, non apporti qualche riflessione personale e credo sia questo il sale di un vero social media, il confronto di idee.

Non solo selfie al mare dove si intravedono le forme con l'hashtag relax.

Col tempo ciò che conosciamo oggi di Steem cambierà, anzi credo proprio che fra qualche anno nessuno parlerà di STEEM, saranno le community, le Dapp e i token ad essere davvero utili e a creare interesse, come @yabapmatt giustamente sottolinea, a nessuno importa che Netflix usi Amazon Web Services per l'hosting.

Lo stesso facilmente accadrà per Steem, dove a nessun 'Actifitter' importerà di STEEM una volta che l'AFIT token avrà una sua utilità (consiglio di seguire la recente intervista a @mcfarhat da parte di @exyle a riguardo).

Ma allora a cosa servirà STEEM?

Fornire Resource Credits per avere accesso ad un decentralized network per TUTTE le migliaia di siti web, Dapp e giochi che vogliono una blockchain pronta per le masse, veloce e con nessuna commissione d'utilizzo.

POWERED BY STEEM, il banner d'obbligo che comparirà nelle info di parecchi siti da qui a 10 anni, forse anche meno è ciò che vedo.

Nomino infine i 3 utenti per la #gratitudechallenge:

@mad-runner
@amico
@miti

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