Rassegna di oggetti utili realizzati tramite la stampa 3D - Introduzione - CAP I

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Copertina realizzata dall'autore rielaborando questa immagine


Salve a tutti e ben trovati, miei carissimi lettori!

Se ben ricordate, in uno dei miei vecchi articoli, vi ho illustrato le caratteristiche ed i vantaggi della stampa 3D, soffermandomi sul concetto, a mio parere estremamente importante, di cambiamento dei paradigmi produttivi, che questa tecnologia inevitabilmente produce e favorisce.

Ho fatto cenno alla rivoluzione potenziale che la diffusione su vasta scala delle desktop printer - sempre più economiche! - può innescare, accorciando le distanze tra progettista, produttore e consumatore/fruitore, a tal punto da racchiuderli tutti in una sola figura “una e trina”: un consumatore che possieda rudimenti di modellazione 3D ed una stampante può autonomamente creare alcuni beni di cui ha bisogno, divenendo progettista, prima; produttore, poi.

Potete voi stessi intuire che questa tecnologia non è destinata a morire nel tempo, bensì ad affermarsi con forza e diffusione sempre crescenti.
Il nodo cruciale da avere ben chiaro è che non serve essere esperti illustrissimi in materia, per poter modellare in 3D piccoli oggetti e successivamente stamparli; occorre, piuttosto, sforzarsi di usare l'ingegno, abituarsi a pensare come un designer – inteso nel senso di colui che offre soluzioni, di problem solver come lo definiscono, cogliendo nel segno, gli anglosassoni.


CAMBIARE PROSPETTIVA E ATTITUDINE, DAL PROBLEMA ALL'OPPORTUNITÀ


Un designer, un progettista, un tecnico: ecco cosa dovremmo cercare di diventare; e per farlo basta poco: curiosità, un briciolo di creatività ed un cambiamento di prospettiva. In che senso?

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La creatività giace, spesso sepolta, nel cuore di ognuno di noi. Cambiare prospettiva può aiutarci a ritrovarla

Immagine realizzata dall'autore

Ebbene, il designer appassionato è colui che, messo di fronte a un problema non vede un disastro, ma un'opportunità, una sfida. Voglio riportarvi un piccolo esempio pratico, per aiutarvi a comprendere meglio quanto piccolo ma radicale debba essere il cambiamento.

Immaginate di avere un forte mal di pancia; una persona amica vi dice che vi sentireste sicuramente meglio usando la tradizionale borsa d'acqua calda; ve ne convincete, ma vi rendete conto che quella borsa, abbandonata per anni in fondo al cassetto delle cianfrusaglie, è ormai inutilizzabile. A questo punto siete di fronte a un bivio e dovete scegliere tra due alternative: potete disperarvi e rinunciare – vi tenete il mal di pancia – oppure potete affrontare il problema cambiando prospettiva e usando la creatività. Nel secondo caso, ad esempio, recuperate una bottiglia in PET ormai vuota e la trasformate in una borsa d'acqua calda improvvisata e non convenzionale, ma funzionale.

Lo so, l'esempio vi sembrerà ridicolo, ma l'ho scelto intenzionalmente per dimostrarvi che cambiare il proprio approccio ai problemi non è questione di fantascienza: è invece alla portata di tutti, possiamo fare pratica ogni giorno con un piccolo problema diverso alla volta; con l'esercizio, matureremo l'attitudine giusta.
Se poi saremo in grado di coniugare questa nuova attitudine con delle particolari abilità tecniche, come la capacità di lavorare con software di modellazione e stampa 3D, faremo allora quel salto di qualità che ci consentirà di comprendere a fondo e sfruttare il potenziale nascosto in ogni desktop printer e di trasformarci nella creatura mitologica una e trina di cui parlavo all'inizio dell'articolo.


UNA RUBRICA SULLA STAMPA 3D PER ACCENDERE LA CREATIVITÀ


Accanto alla produzione di tutorial sulla modellazione 3D, ritengo che sia utile per tutti coloro che si accostano da neofiti a questa tecnologia, fornire degli esempi pratici, raccogliere ed organizzare in una rubrica parallela e complementare alcuni spunti di stampa 3D che possano costituire stimolo creativo, una vera e propria miccia capace di accendere in voi curiosità, interesse e creatività.

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Immagine realizzata dall'autore rielaborando questa fotografia

Tale rubrica nasce da un percorso di ricerca personale nell'ambito della stampa 3D orientata alla produzione di oggetti utili, stampabili in tempi “brevi” (in meno di dodici ore), utilizzabili già senza un grande lavoro di post-produzione (operazioni di pulitura post stampa) e dalle dimensioni contenute, per poter essere compatibili con tutte le desktop printer economiche a filamento (personalmente lavoro molto con il PLA ma il materiale non è discriminante). Nelle scorse settimane mi sono posta l'obiettivo di creare o individuare e stampare almeno 10 oggetti che rispondessero a questi quattro requisiti, creando per ciascuno di essi un vero e proprio pagellino; e, oggi, sono finalmente pronta per inaugurare questa nuova rubrica!


UNA PICCOLA ANTICIPAZIONE...


Il primo oggetto tra questi dieci, in realtà, lo avete già incontrato nei tutorial precedenti e non ha bisogno di molte presentazioni. Ne abbiamo già sviscerato insieme il processo di modellazione: si tratta del mostriciattolo stritolatore di tubetti di dentifricio. Sì, sempre lui! Chi non muore, si rivede.

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Immagine realizzata dall'autore


Vi ringrazio molto per essere passati da qui e vi do appuntamento al prossimo capitolo di questa rubrica!


Nota: se vi foste persi i tutorial precedenti, in cui ho spiegato come modellare il mostriciattolo di cui sopra, li trovate elencati di seguito. Se aveste osservazioni, dubbi e domande, lasciatemi un commento, farò del mio meglio per chiarire ogni cosa.

1.Una prima esperienza di modellazione 3D su Fusion 360 – Parte 1/3
2.Una prima esperienza di modellazione 3D su Fusion 360 – Parte 2/3
3.Una prima esperienza di modellazione 3D su Fusion 360 – Parte 3/3
4.Giusto o sbagliato? Esiste un modo unico e solo per modellare un oggetto? - Approfondimento post tutorial

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